Molti canoni, poche idee. La fine della 'tradizione'

L’antologia è un genere editoriale, e in quanto tale esso dovrebbe essere di “servizio” all’opera letteraria, stabilendone il valore canonico. Ma se è vero che nel corso del Novecento alcune antologie, grazie alla loro forza interpretativa, si sono affermate come dei classici, negli ultimi decenni l’iperfetazione di antologie di poesia (soprattutto di quella contemporanea) pare sia il segnale di una progressiva perdita di punti di riferimento, sintomo della profonda crisi in cui versa la critica e che si riflette nell’inattendibilità di un canone. Il saggio mira a puntualizzare alcuni nodi salienti della vicenda delle antologie di poesia italiana nella seconda metà del Novecento, suggerendo l’importanza di quel che già Leopardi rimarcava nella sua Crestomazia: «La bellezza del dire non sia mai scompagnata dall’importanza dei pensieri e delle cose». Una istanza metodologica ancora oggi in grado di guidare chiunque si accinga a questo lavoro con un intento non meramente compilativo, ma innanzitutto interpretativo.
Salvatore Ritrovato, Molti canoni, poche idee. La fine della 'tradizione', in La tradizione “in forma”: la selezione e l’organizzazione di materiali letterari e la (de)costruzione del canone letterario italiano a cura di Bart Van den Bossche e Carmen Van den Bergh.